martedì 15 gennaio 2013

Grand Theft Auto V Anteprima

Grand Theft Auto V Anteprima












La più vasta zona urbana che si sia mai vista in un videogioco. Tre uomini che non hanno più nulla da perdere. Ecco il sogno americano secondo Rockstar: brutto, sporco e cattivo, ma maledettamente meraviglioso.


Esagerata, sregolata, inopportuna e ridicolmente sopra le righe.
Questa è Los Angeles, la stessa città che Rockstar ha celebrato in San Andreas, in L.A. Noire, e che torna ancora una volta a ricoprire del suo sconfinato amore anche in GTA V. Los Angeles, del resto, o la si ama o la si odia nel profondo. Probabilmente, al mondo non c'è città che sprizza di più da ogni poro capitalismo, esagerazione, ma anche voglia di vivere ai limiti, e oltre i limiti. “Larger than life”, più grande della vita, direbbero gli americani. Dietro le ville dei magnati, con le ricche e magrissime consorti in bikini che sfilano sul bordo piscina, dietro i centri commerciali più simili a una città nella città, dietro i predicatori, gli squallidissimi diner e gli angoli dei ghetti più luridi, si celano delle storie. Sì, proprio quel tipo di storie torbide dove amano sguazzare i fratelli Houser e, con loro, ovviamente noi giocatori. Los Angeles è una città straripante, talmente tanto che non basta una sola vita, e una sola identità, per coglierne tutte le sfumature. Sarà per questo che Rockstar ha deciso di farci interpretare non uno, ma ben tre personaggi diversi, proprio come era già successo in Liberty City Stories? Ed ecco a voi Michael, che aveva detto addio a una vita di rapine in banca dopo aver stretto un accordo con l'FIB, ma che è costretto a scendere di nuovo in pista dopo che la moglie gli brucia tutto il suo patrimonio. C'è Trevor, un tempo pilota militare poi finito ai margini della società dopo essersi rovinato con la droga. E infine, avrete il piacere di conoscere Franklin, un ladro di macchine che per farsi una vita ruba automobili di lusso per rivenderle ai ragazzi che non possono permettersele, per poi riprendersele (a modo suo) quando si accorge che non possono pagare il loro debito. Trevor e Michael già si conoscono, mentre Franklin si unirà a loro per caso, andando a formare un'alchimia unica e che permette di dare al gioco un'ampiezza di punti di vista che limitandosi ad un singolo protagonista non sarebbe mai stata possibile Tanto a livello narrativo,
che puramente geografico, Grand Theft Auto V si espande quindi in orizzontale ed è nelle intenzioni di Rockstar ricreare un mondo “più grande quello di GTA IV, San Andreas e Red Dead Redemption messi insieme”, così com'è stato dichiarato dai fratelli Houser. Parlando di raffigurazioni fittizie di Los Angeles, già lo stesso San Andreas fu un gioco immenso, uno dei più smisurati della sua generazione.
Eppure, risultava comunque ancora insopportabilmente soffocante se paragonato al senso di vastità che si prova camminando nella controparte reale della città. Il fatto che GTA V al contrario riesca anche solo vagamente a restituire quella sensazione, nonché a replicare la sua straordinaria varietà, non è che l'ennesima dimostrazione dell'insuperabile talento di architetti virtuali posseduto da Rockstar.
E, in questo senso, apprezziamo la scelta di limitarsi a una singola città, per il semplice fatto che anche solo cedere parte dello spazio a un altro contesto urbano avrebbe privato, e non di poco, il senso di ampiezza che caratterizza la sprawl di Los Angeles. Ma la bravura di Rockstar non si ferma semplicemente alla capacità di gestire la grandezza degli ambienti, o all'abilità di sfruttare al massimo l'hardware a disposizione per creare dei bei panorami (e sì, ci riferiamo al maggior la parte dei giochi free roaming attualmente in circolazione).
In Rockstar, ancor prima che designer, sono tutti narratori, e ogni angolo di questa nuova Los Santos su steroidi sarà asservito alla causa della narrazione.
Che, naturalmente, può assumere diversi volti. Può essere il volto più classico di GTA, quello delle missioni, che questa volta però non si limitano a essere una ripetizione di compiti da svolgere in sequenza, ma molte di esse sono dislocate direttamente nel territorio. In maniera simile a quanto avveniva in Red Dead Redemption, certo, ma con una varietà e una sensazione di casualità che non hanno precedenti. Non di rado, in mezzo a una missione e l'altra vi capiterà di scorgere un assembramento di persone, o magari un locale dove è appena stata compiuta una strage.
Immischiarvi o tirarvene fuori? La scelta sarà sempre e comunque vostra, la ricompensa un'ulteriore missione che si attiva o dei facili guadagni criminali. È tutta una questione di creare un mondo che sia credibile, un'illusione che viene perpetrata anche attraverso i suoi stessi abitanti. Del resto, quello che rende Los Angeles davvero Los Angeles sono i suoi personaggi, i lunatici che di tanto in tanto vi attraversano la strada, i ricconi o semplicemente la gente comune che cammina senza meta. In Los Santos d'altro canto, la maggior parte delle volte non vi imbattere in semplici manichini privi di vita, ma in personaggi ricostruiti tramite la motion capture, e che vi daranno più di un motivo per catturare la vostra attenzione, fosse anche solo leggere qualche dialogo pittoresco. E, ancora, continuerete a stupirvi e ntrando in uno dei tanti negozietti che popolano il gioco, e rendendovi conto che ogni singolo oggetto sullo scaffale è stato renderizzato singolarmente.
GTA V assume in più di un momento i contorni di un atto di hubris consapevole e, quelli che potrebbero sembrare orpelli barocchi, visti nel grande schema delle cose assumono una luce completamente diversa, andando a comporre un'orchestra grandiosa in cui tutto è, in definitiva, al suo posto. Rockstar, al suo solito, gioca con tutti gli stereotipi degli Stati Uniti americano, mettendo in scena una divertente, e divertita, parodia sociale, dove ognuno degli eccessi del popolo americano è sfruttato come un elemento di gameplay.
È un tentativo ambizioso, quello di Rockstar, di tentare di coniugare tanta scrupolosità nell'ambientazione con un livello di caratterizzazione altrettanto elevato.
Con tre personaggi al timone dell'avventura, l'impresa sembrerebbe alquanto titanica. A tal motivo, Rockstar ha costruito tutta una serie di situazioni intorno a questa meccanica corale, dando vita quindi a missioni in stile “colpo grosso”, come la classica rapina alla banca, dove i tre protagonisti interagiranno tra di loro come in un balletto finemente coreografato. Fatta eccezione per i proiettili e il linguaggio da bassifondi, è chiaro. È possibile alternarsi tra i tre personaggi in ogni momento dell'esplorazione; durante una missione, appariranno invece dei segnali a schermo, chiedendovi se volete continuare a usare lo stesso personaggio o se invece preferite usarne un altro. Un improbabile trio che interagirà nel più classico stile dei cattivi ragazzi Rockstar, amabilmente sbandati, con la bocca sempre piena di volgarità delle più infime e una storia alle spalle da far impallidire qualunque altro eroe da videogioco con lo spessore di una figurina. Affrontare l'avventura dall'ottica di tre personaggi diverso è qualcosa che, a livello istintivo, potrebbe preoccupare, così come la rinuncia di un più rassicurante schema lineare, o magari a delle singole missioni pensate per ciascuno dei personaggi e scollegate tra di loro. Ma Rockstar non fa altro che prendere in prestito quella che è una delle più tipiche caratteristiche dei film hollywoodiani, ovvero la molteplicità di visioni e, naturalmente, la presenza di un montaggio. È qualcosa che si era già visto, ma che assume tutta un'altra importanza calato nel contesto di un mondo sconfinato come quello di GTA V.
Avere più di un personaggio vuol dire che non bisognerà sorbirsi necessariamente tutte le sue componenti di gioco dall'inizio dalla fine, lunghissime scarrozzate in macchina incluse. Al contrario, sarà sempre il giocatore ad avere il potere di poter decidere che cosa vedere, e quale sia il punto di vista più interessante.
Il funzionamento di un simile esperimento registico è qualcosa che dobbiamo ancora vedere funzionare sulla lunga distanza. Ma, ne siamo certi, farà molto discutere in virtù del suo rompere un dogma così radicato dei giochi guidati dalla storia, declinando in forma interattiva quelli che sono i più tipici principi della regia.
Le aspettative dietro GTA V sono immense almeno tanto quanto promette di esserlo il suo mondo.
Pura follia, o genio indiscusso?
Qualunque sia la risposta, Rockstar conferma la sua vocazione a puntare l'industria dei videogiochi come una meteora. Se dovesse centrare il bersaglio, ci aspetta una gigantesca esplosione, dal quale solo chi riuscirà a sostenerne la forza innovatrice potrà salvarsi.

La presenza dei jet guidabili non è certo un argomento a favore del realismo, anche
se Rockstar ha promesso che i veicoli più strani saranno comunque caratterizzati da un sistema di controllo adeguatamente complesso.

L'inseguimento a bordo dei motoscafi è uno dei momenti più tipici
dell'action movie americano, che chiaramente ritorna anche qui in GTA V
con insuperabile stile. E cadere in acqua non chiuderà i giochi,
dal momento che il fondale marino è completamente esplorabile.

Come abbiamo visto, GTA V promette di essere il gioco più vasto della
storia di Rockstar, ma ancora più dei numeri a colpire è la vastità di
attività presenti al suo interno e la densità di questo sconfinato mondo.
Potrete prendere il sole su una spiaggia assolata, oppure scende
sul fondo del mare di Alamos, oppure per chi ama le grandi altezze
inerpicarvi sul monte Chiliad. O, ancora, potrete dare un'occhiata alla
downtown di Los Santos, stando ben attenti a non incappare nel mirino
di qualche banda.

Come da tradizione, e come già fatto intuire dal primo, spettacolare trailer,
GTA offre una vasta serie di distrazioni, che vanno dalle corse a bordo
della selezione di veicoli più vasta raggiunta in un episodio della serie,
composta di BMX, motocross, elicotteri, camion, aeroplani e tanti altri
ancora. Non mancheranno passatempi più mondani, come lo yoga, il base
jumping, il tennis e il golf. Rockstar ha anche deciso di limitare l'accesso
ad alcuni passatempi soltanto ad uno dei personaggi in modo da impedire
la straniante sensazione di vedere uno dei nostri (anti)eroi alle prese con
un'attività che non gli si addice per niente. Per un simile motivo, Rockstar
ha anche eliminato gli appuntamenti galanti con le ragazze, forse davvero
fuori luogo con dei simili avanzi di galera come protagonisti.

Per darvi un'idea delle proporzioni di GTA V, pensate soltanto che è stato
costruito all'interno del gioco un intero campo da golf, completo di tutto il percorso
con le buche e naturalmente giocabile. Un semplice passatempo che assume i contorni del puro sfoggio di potenza.

La città di Los Santos apparirà più che mai pulsante di vita, grazie
a una versione ancora più performante del motore 3D già utilizzato da Max
Payne che animerà i diversi personaggi presenti sullo scenario.

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